SPERANZA

Frammenti antologici

L’educatore è l’uomo della speranza secondo il grido vittorioso di Cristo nella notte di passione: “confidite, ego vici mundum”; la fede e la carità non gli bastano all’impresa. Coloro i quali - per dirla col Dickens - “come gli uccelli notturni, hanno occhi migliori per le tenebre che per la luce” sono negati per definizione alla guida di anime giovanili.
Don Carlo Gnocchi, I giovani del nostro tempo e la direzione spirituale, 1940 

Amiamo di un amore geloso il nostro tempo, così grande e così avvilito, così ricco e così disperato, così dinamico e così dolorante, ma in ogni caso sempre sincero e appassionato. Se avessimo potuto scegliere il tempo della nostra vita e il campo della nostra lotta, avremmo scelto…il Novecento senza un istante di esitazione.
Don Carlo Gnocchi, Educazione del cuore, 1937

Fate che i giovani credano nel bene; non solo in quello ideale ed archetipo, ma in quello vivente e operante nel mondo. Anche nel mondo moderno. Perché, dopo tutto, questa è la verità. Chi di noi può essere pessimista? Bisognerebbe non avere occhi e non conoscere la storia intima di mille anime giovanili, che è storia di eroismi non indegni della prima generazione cristiana. È questo il tempo dei contrasti e delle opposizioni violente. La Provvidenza sa affidare al male anche il compito di pungolare il bene. La lotta aperta contro la verità e contro la Chiesa rende possibili splendori dimenticati di vita cristiana, il male organizzato sollecita l’organizzazione anche del bene e la persecuzione rende possibile i martiri… Sopravvengono e già sono imminenti tempi eroici: per gli uomini dell’ordine e per gli uomini del disordine. Non ci vuol molta fatica a essere profeti! Formiamo dunque degli uomini e dei cristiani; e non temiamo. L’ultima parola spetta sempre al bene.
Don Carlo Gnocchi, Educazione del cuore, 1937

Questa crisi secolare però, ai nostri giorni, è diventata ormai una crisi di passaggio a un mondo migliore, una crisi di “promozione” a una civiltà cristiana. In questo tormentoso periodo della nostra storia, caratterizzato da guerre e sommovimenti sociali di proporzioni ciclopiche e di violenza tellurica, qualche cosa di grande muore e inesorabilmente tramonta; ma pure qualche cosa nasce di profondamente nuovo e gaudioso. È quello che si può chiaramente intuire assai più dai fremiti della veniente aurora che dalle sue anticipazioni concrete; più dalle inespresse tendenze del nostro tempo che dalle sue conquiste. Il mondo è nei dolori del parto e sta generando un ordine nuovo: le sue strutture economiche, politiche, sociali, culturali e religiose sono tutte travagliate da questa faticosa generazione. Le gigantesche proporzioni dei problemi che ci affaticano, la titanica violenza dei sommovimenti politici e sociali cui noi abbiamo assistito e forse più di quelli ai quali assisteremo, la durata secolare di questa difficile gestazione costituiscono la misura stessa della grandiosità dell’evento.
Don Carlo Gnocchi, Restaurazione della persona umana, 1946