L'obiettivo è una piattaforma multidisciplinare per... (Leggi tutto)
Nicosia ha ospitato nelle scorse settimane la 18esima Conferenza dell’AAATE – Association for the Advancement of Assistive Technology in Europe, uno dei più importanti appuntamenti internazionali dedicati alle tecnologie assistive. Oltre 350 esperti provenienti da 43 Paesi si sono confrontati sul tema “Technology for Inclusion and Participation for All: Recent Achievements and Future Directions”, mettendo al centro il ruolo cruciale degli ausili e delle soluzioni tecnologiche per promuovere l’inclusione sociale e la qualità della vita delle persone con disabilità.
A rappresentare la Fondazione Don Gnocchi sono state l’ingegnere Claudia Salatino e la psicologa Cristina Costantini (nella foto sotto), dell’Unità Operativa DAT (Domotica, Ausili, Terapia occupazionale) e collaboratrici del SIVA (Servizio Informazione e Valutazione Ausili) del Centro IRCCS “Don Gnocchi” di Milano.
Le ricercatrici hanno presentato alla comunità scientifica internazionale due contributi sui progetti “Salsa” e “Attain”, che affrontano in modo innovativo i temi dell’accessibilità, della personalizzazione e della valutazione degli ausili tecnologici.
«Partecipare alla conferenza AAATE – racconta Salatino – è stata un’occasione preziosa per condividere esperienze e confrontarsi con colleghi di tutto il mondo. Il dibattito sulle tecnologie assistive è oggi sempre più globale e multidisciplinare: ingegneri, terapisti, psicologi e designer lavorano insieme per creare soluzioni che rispondano ai bisogni reali delle persone».
Da oltre trent’anni la Fondazione Don Gnocchi rappresenta in Italia un punto di riferimento per la ricerca, la valutazione e la diffusione delle tecnologie assistive. Il SIVA, fondato nel 1989, è stato tra i primi servizi europei a promuovere un approccio sistematico alla valutazione degli ausili, combinando competenze tecniche e cliniche per orientare utenti, famiglie e operatori nella scelta delle soluzioni più adatte. Attraverso attività di ricerca, consulenza, formazione e disseminazione, il SIVA ha contribuito a costruire una cultura dell’accessibilità centrata sulla persona e sui suoi progetti di vita.
«La tecnologia – aggiunge Costantini – non è solo un insieme di strumenti, ma una chiave per la partecipazione. Ogni ausilio, piccolo o grande che sia, diventa significativo solo se inserito in un percorso personalizzato che tenga conto della storia, delle capacità e delle aspirazioni di chi lo utilizza».
L’impegno della Fondazione in questo ambito si traduce anche in un costante aggiornamento dei propri operatori: il SIVA promuove corsi, workshop e momenti di confronto a livello nazionale e internazionale, mantenendo viva la connessione con la rete dei centri europei di ricerca e con le principali associazioni del settore, tra cui proprio l’AAATE.
La conferenza di Nicosia ha messo in luce la rapidità con cui l’innovazione tecnologica sta trasformando il mondo degli ausili: dalla robotica sociale ai dispositivi indossabili, dai videogiochi terapeutici alle carrozzine intelligenti, fino alle applicazioni dell’intelligenza artificiale per la comunicazione e la mobilità.
Come ha ricordato la presidente del congresso Katerina Mavrou, l’AAATE rappresenta oggi «una piattaforma globale in cui ricercatori, professionisti e decisori politici collaborano per trasformare le innovazioni in soluzioni concrete per le persone con disabilità».
Tra i temi centrali dell’edizione 2025, anche l’importanza dell’accesso equo alle tecnologie assistive nei Paesi a basso reddito. L’OMS, con il programma GATE (Global Cooperation on Assistive Technology) e organizzazioni come UNICEF e GAATO stanno sviluppando strumenti e strategie per ridurre le disparità e promuovere l’inclusione su scala mondiale.
Il confronto tra i partecipanti ha evidenziato quanto sia necessario passare dalla logica del “prodotto” a quella del “servizio”: non basta sviluppare dispositivi sofisticati, occorre creare ecosistemi di supporto che includano formazione, informazione e valutazione. In questo senso, l’esperienza maturata dal SIVA rappresenta un modello riconosciuto a livello internazionale.
Durante la conferenza sono stati presentati progetti di ricerca e applicazioni già pronte per l’uso quotidiano. Tra le innovazioni più apprezzate, Superbrain, un dispositivo indossabile che “traduce” le informazioni visive in stimoli tattili per persone cieche o ipovedenti; i videogiochi terapeutici sviluppati per chi utilizza emulatori di mouse o puntatori oculari; e la famiglia di robot FROB, nati in Italia per favorire il gioco e l’inclusione dei bambini con disabilità.
Molti contributi hanno esplorato anche le potenzialità dell’intelligenza artificiale, oggi applicata a occhiali “intelligenti”, apparecchi acustici adattivi e sistemi di comunicazione personalizzati. Ma accanto alle tecnologie, è emerso con forza il valore delle relazioni e dell’approccio umano.
«L’innovazione più autentica – sottolinea ancora Salatino – è quella che nasce dall’ascolto. Ogni progetto tecnologico deve partire dai bisogni e dai desideri delle persone, non dal fascino della novità. Solo così la tecnologia diventa davvero inclusione».
La presenza della Fondazione Don Gnocchi alla conferenza AAATE di Cipro testimonia un impegno che va oltre la ricerca e la sperimentazione: è un contributo culturale alla costruzione di una società più accessibile, dove la tecnologia è al servizio della dignità e della partecipazione di tutti. Il lavoro delle équipe del SIVA e dell’Unità DAT prosegue in questa direzione, con l’obiettivo di formare nuovi professionisti, aggiornare strumenti e metodologie e diffondere una visione della tecnologia come alleata della persona.
«Essere parte di questa rete internazionale – concludono Salatino e Costantini – significa portare la voce dell’esperienza italiana, ma anche imparare dagli altri. L’inclusione è un processo reciproco: cresce solo se condiviso».
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