Anna Castagna, neurologa all'IRCCS Don Gnocchi di Milano:... (Leggi tutto)
È stato inaugurato questa mattina, negli spazi del Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano della Fondazione Don Gnocchi (via Capecelatro 66, quartiere San Siro), il nuovo parco giochi inclusivo “In-Gioco”, pensato per offrire ai bambini in cura, ai loro fratelli e sorelle e ai piccoli del quartiere momenti di svago, socializzazione e crescita condivisa.
Al taglio del nastro sono intervenuti il presidente della Fondazione don Vincenzo Barbante, il direttore generale Francesco Converti, il direttore dell’Area Nord Antonio Troisi, il direttore sanitario dell'Irccs "S. Maria Nascente" Andrea Labruto e la direttrice del Dipartimento di Neuropsichiatria e Riabilitazione dell’Età Evolutiva Anna Cavallini. Presenti anche rappresentanti delle istituzioni cittadine, tra cui la vicesindaco Anna Scavuzzo, l’assessore al Welfare Lamberto Bertolè e la presidente del Municipio 7 Silvia Fossati, insieme agli operatori della struttura, rappresentanti del territorio, oltre ad alunni e insegnanti di alcune scuole del quartiere.
Il parco-giochi inclusivo rappresenta la naturale prosecuzione dello storico impegno della Fondazione Don Gnocchi nell’accoglienza e cura di bambini e ragazzi con ogni forma di disabilità e nel sostegno alle loro famiglie attraverso percorsi sempre più innovativi ed efficaci.
L’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile del Centro IRCCS “S. Maria Nascente” segue ogni anno circa 1.800 bambini, di cui almeno 800 in trattamento ambulatoriale settimanale. Le giornate dei piccoli pazienti sono spesso scandite da terapie, visite e lunghe attese che sottraggono tempo al gioco, all’educazione e alla socializzazione. Anche i fratelli e le sorelle sono frequentemente coinvolti in questi ritmi, costretti ad aspettare senza stimoli particolari.
«Questo nuovo parco-giochi – ha spiegato la dottoressa Cavallini – offrirà ai bambini e alle loro famiglie uno spazio di svago e socializzazione. È un ambiente all’aperto, nel verde, bello e accogliente, senza barriere architettoniche, con pannelli di gioco interattivi e multisensoriali e spazi dedicati al gioco di immaginazione. Uno spazio di incontro e condivisione, che valorizza il gioco come momento di crescita».
Il presidente della Fondazione, don Vincenzo Barbante, ha ricordato che «con questo nuovo parco giochi vogliamo dare un ulteriore segno concreto della mission che il beato don Carlo ci ha lasciato in eredità: prenderci cura soprattutto dei più piccoli e dei più fragili, accompagnandoli a crescere con speranza e dignità. L’integrazione, per noi, non è uno slogan ma uno stile di vita e di lavoro: significa costruire luoghi e relazioni in cui ogni bambino possa sentirsi accolto, riconosciuto e valorizzato insieme alla sua famiglia».
Il vicesindaco Anna Scavuzzo ha sottolineato «la stima reciproca e la collaborazione con la Fondazione Don Gnocchi: fare il meglio significa mettere al centro della terapia e della formazione i bambini e le famiglie. Questo parco è un piccolo grande segno per il futuro della città».
L’assessore Lamberto Bertolé ha definito la Fondazione «un tassello centrale della rete di cura della nostra città», ricordando che «anche il gioco è parte essenziale di questa rete: nessuno deve esserne escluso».
Per la presidente del Municipio 7 Silvia Fossati, «il quartiere acquisisce un nuovo punto di gioia, aperto a tutti, dove i bambini possono giocare insieme e imparare a riconoscersi senza barriere».
La realizzazione del parco-giochi è stata possibile grazie al generoso supporto di Fondazione Fiera Milano, Fondazione AEM, Eurenergia, Fimesa spa, Bper Banca, BLS Group, Copma Scpa, Mapei, A2A Life Company e Amsa. Un contributo decisivo che testimonia la capacità di costruire alleanze tra istituzioni, imprese e terzo settore.
«Ogni progetto che diventa realtà – ha sottolineato il direttore generale della Fondazione Francesco Converti – è frutto di una rete di solidarietà e responsabilità condivise. Insieme possiamo costruire spazi e occasioni che migliorano la qualità della vita dei bambini e delle famiglie».
Il parco non è destinato solo ai piccoli pazienti della Fondazione, ma sarà aperto a tutto il quartiere di San Siro, una delle zone più giovani e multietniche di Milano, storicamente povera di spazi dedicati all’incontro e alla socializzazione. L’obiettivo è promuovere l’integrazione, rafforzare la coesione sociale e contribuire a costruire una città più accogliente.
La cerimonia di inaugurazione si è trasformata in una vera festa di comunità: tra giochi, musica e sorrisi, bambini e famiglie hanno potuto scoprire e vivere per la prima volta il nuovo spazio.
«Dare volto alla provvidenza – ha concluso don Barbante – significa trasformare la generosità dei donatori, l’impegno delle istituzioni e la professionalità e umanità dei nostri operatori in una vita più ricca e piena per i bambini e le loro famiglie. Oggi il nostro pensiero non può non andare ad altri bambini, in altre parti del mondo, che non giocano e non lo possono fare: non è il mondo che vogliamo e che il beato don Gnocchi sognava. Sono pertanto grato ai donatori che ci affiancano e alle istituzioni che ci accompagnano nel nostro impegno quotidiano accanto e al servizio della vita».
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