Il progetto, guidato dall'ingegnere Tiziana Lencioni ha... (Leggi tutto)
Grande partecipazione di cittadini e autorità il 10 novembre, nella sede della Fondazione “Progettoautismo FVG Onlus” di Feletto Umberto di Tavagnacco (Ud) per la cerimonia della posa della prima pietra del villaggio di cohousing “Enzo Cainero”, frutto di anni di impegno e promosso dalla Fondazione Progettoautismo FVG Onlus.

Oltre alla presidente della Fondazione Progettoautismo FVG Onlus, Elena Bulfone, presenti tra gli altri numerose autorità istituzionali e rappresentanti di associazioni e società civile, tra cui il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, l’assessore alla Salute, Politiche Sociali e Disabilità Riccardo Riccardi, il sindaco di Tavagnacco Giovanni Cucci, il prefetto di Udine Domenico Lione, il presidente nazionale dell’Ana Sebastiano Favero, il comandante della Brigata Alpina Julia Francesco Maioriello, il comandante dell’Ottavo Reggimento Alpini Lorenzo Rivi e il presidente della Fondazione Don Gnocchi don Vincenzo Barbante (nella foto sopra), realtà queste ultime legate da tempo da un gemellaggio. Come testimonial, hanno portato la propria esperienza il giornalista Toni Capuozzo e il cantante Stefano Belisario (Elio e le Storie Tese), con la presenza sul palco anche dei campioni sportivi Elia Viviani, Chiara Cainero, Edi Orioli e Mara Navarria.
Il villaggio di cohousing “Enzo Cainero” (nella foto in basso il rendering del progetto) rappresenta per la comunità locale non solo il punto d’arrivo, ma soprattutto il punto di partenza del sogno più grande della Fondazione Progettoautismo FVG e di quanti la stanno sostenendo in questi anni, grazie a un’originale formula di collaborazione pubblico-privato sociale: offrire una risposta che è più di un semplice “dopo di noi”. Come ha spiegato la presidente Elena Bulfone, è la promessa di un “durante di noi” sereno, dove i ragazzi e genitori, anche quando invecchieranno e diventeranno a loro volta fragili, potranno restare sempre vicini, senza la paura di dolorose e traumatiche separazioni. Il progetto è stato pensato per un futuro in cui anche i “fratelli e le sorelle” possano vivere la loro esistenza liberi dalla preoccupazione di un gravoso carico assistenziale multiplo, potendo così plasmare le proprie scelte di vita senza condizionamenti.
Oggi la Fondazione Progettoautismo FVG Onlus è un punto di riferimento per 98 famiglie in regione, visto che è nata nel 2006, prima come piccola associazione, dalla volontà della presidente Elena Bulfone come gesto concreto e lungimirante per suo figlio Alessandro e per la sorella Martina, trasformando una lotta privata in un modello di eccellenza regionale nel supporto alle persone con Disturbo dello spettro autistico.

«Da qui parte una rivoluzione per il mondo della disabilità, ma non solo - ha detto il presidente della regione Massimiliano Fedriga (nella foto, insieme alla presidente di Progettoautismo FVG) -: si tratta, più ampiamente, di una rivoluzione culturale, perché in tanti affrontano giustamente il tema del “dopo di noi”, ma qui affronta per la prima volta il “durante noi”: sono orgoglioso che sia il Friuli Venezia Giulia a iniziare questa magnifica esperienza che mi piacerebbe fosse un modello che possiamo esportare, l'inizio di un percorso che non riguardi solo la nostra regione. L'Amministrazione regionale continuerà ad essere al fianco di ProgettoAutismo Fvg».

Il presidente della Fondazione Don Gnocchi, don Vincenzo Barbante, ha benedetto questo particolare momento, con l’intento di celebrarne l’importanza storica per la comunità. A tale proposito, i promotori hanno deciso di sostituire la tradizionale prima pietra con una “Capsula del Tempo”: un contenitore sigillato, resistente e progettato per essere aperto tra decenni. Al suo interno sono stati riposti oggetti e documenti che raccontano il presente, i sogni e i valori che hanno guidato i promotori di quest’opera.
A suggello del legame con la Fondazione Don Gnocchi, sono stati inseriti nella capsula anche la preghiera del beato don Carlo Gnocchi, come guida spirituale e morale del Villaggio e una medaglia a lui dedicata, a testimonianza solida e tangibile del gemellaggio, che sopravviva nel tempo.
«Questo gesto - ha sottolineato la presidente Elena Bulfone - non solo celebra un grande inizio, ma consolida il nostro legame con la figura di don Carlo Gnocchi, rendendolo parte delle fondamenta stesse del villaggio. Il sostegno di don Vincenzo Barbante e della Fondazione Don Gnocchi sono per noi un faro. La figura del beato don Carlo Gnocchi, con la sua opera instancabile in favore dei più fragili e il suo sguardo sempre rivolto al futuro e alla dignità della persona, è un’ispirazione costante e un pilastro etico del nostro impegno».
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