Il convegno all'Irccs di Milano per migliorare la qualità... (Leggi tutto)
Anna è mia suocera. Ha la bellezza di 90 anni e fino a poco tempo fa viveva da sola nella sua casetta di campagna, in Abruzzo. Ha due figli: uno vive accanto a lei e l’altro, mio marito, si è trasferito con me a Milano.
Anna tre anni fa è caduta e si è fratturata il femore. Da allora non è stato più possibile per lei vivere sola. Abbiamo così deciso che sei mesi li trascorre in Abruzzo con un figlio e gli altri sei li passa invece con la nostra famiglia, cinque a Milano durante la stagione invernale e uno, durante l’estate, lo trascorriamo insieme trasferendoci noi da lei.
Durante il primo inverno con noi a Milano, mia suocera ha trascorso tutti i pomeriggi in casa da sola a guardare la televisione. Ho così pensato che dovevo trovare assolutamente qualcosa che le permettesse di trascorrere le giornate con altre persone, in sicurezza ma distraendosi anche con qualche occupazione che la mantenesse attiva, magari svolgendo qualche piccola attività manuale.
Vista l’esperienza di mia mamma, che frequenta da alcuni anni un Centro Diurno comunale, mi sono messa alla ricerca di una struttura simile nella nostra zona. Ed è così che, grazie ad internet, sono incappata nel Centro Diurno Integrato dell’Istituto “Palazzolo-Don Gnocchi” di Milano. E mai ricerca fu più azzeccata!
Già dal primo incontro con la coordinatrice e l’educatrice ho avuto la certezza che questo fosse il posto ideale per mia suocera.
L’allegria degli ambienti, la cordialità e l’attenzione di tutto il personale per gli anziani ospiti che ho percepito fin da subito mi hanno colpito e non ho più avuto nessun dubbio. Dopo aver sbrigato le pratiche burocratiche e amministrative è arrivato il momento di far conoscere ad Anna il luogo che avrebbe frequentato per due giorni la settimana.
La visita di presentazione mi è sembrata andare bene, anche perché Anna è molto socievole con il prossimo e si adatta facilmente alle varie situazioni. Bisognava solo aspettare di essere chiamati per iniziare questa nuova avventura.
La signora Anna durante alcune delle attività proposta dal Centro Diurno dell'Istituto Palazzolo
Ed ecco finalmente il giorno, ci chiamano dal “Palazzolo” e prendo così la giornata di ferie per accompagnare mia suocera la prima volta. Ma… quando vado a svegliarla la mattina mi trovo davanti una persona per nulla collaborativa. Anna non voleva alzarsi dal letto, mi rispondeva male e mi rinfacciava che lei una casa ce l’aveva e voleva assolutamente tornarsene là…
Mi è caduto il mondo addosso. Che fare? Con calma mi sono seduta sul letto, ho cercato di tranquillizzarla e farla ragionare spiegandole che non poteva sempre stare tutti i pomeriggi davanti al televisore, che aveva bisogno di relazionarsi con altre persone e che al Centro Diurno avrebbe potuto conoscere altri anziani con cui scambiare quattro chiacchiere o fare attività con loro.
Ce n’è voluto, ma alla fine sono riuscita a convincerla e ad accompagnarla così al “Palazzolo”. Avevo però mille dubbi ed ero in preda all’ansia, temendo che Anna potesse comunque non accettare quella possibilità, rifiutandosi di tornare.
Quando invece nel pomeriggio mio marito è andato a riprenderla non credeva ai propri occhi: ha trovato la madre letteralmente entusiasta della giornata trascorsa al Centro: «Abbiamo cantato, ballato, fatto ginnastica, letto giornali e riviste e tante altre cose – ha subito raccontato -. È stato il più bel giorno della mia vita, quando posso tornarci ancora?».
Da quel giorno mia suocera ha sempre frequentato con gioia ed entusiasmo il Centro Diurno per due giorni la settimana. Poi è ripartita per l’Abruzzo, per trascorrere il consueto periodo dell’anno con l’altro figlio. Ma quando sarà di nuovo con noi a Milano, riprenderà a frequentare la struttura della Fondazione Don Gnocchi: «Perché lì mi vogliono tutti bene, sono persone competenti e gentili, veri e propri angeli che sanno come aiutarci e rendere felici le nostre giornate. Il Signore le benedica tutte per il lavoro che fanno con passione e amore».
Credo non ci siano altre parole da aggiungere al pensiero di Anna.
Da parte mia e di mio marito vogliamo solo ringraziare tutta l’équipe del Centro Diurno per la dedizione e l’attenzione che mettono nel prendersi cura dei nostri cari, aiutando nello stesso tempo anche noi ad essere più sereni nella loro gestione quotidiana.
Grazie di cuore!
Paola e Luigi
Ufficio Stampa Fondazione Don Gnocchi
Milano, tel. 02 39703245 – 335 8498258
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