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Quando la cura attraversa i confini, diventa segno concreto di solidarietà e futuro condiviso. È con questo spirito che la Fondazione Don Gnocchi ha compiuto in Bosnia Erzegovina, a Široki Brijeg, una nuova tappa del suo progetto di cooperazione con il Centro “Marija Naša Nada”, dedicato ai bambini con disabilità. Una collaborazione che, anno dopo anno, sta contribuendo a costruire un modello di intervento sempre più inclusivo, interdisciplinare e sostenibile.

Un’équipe multidisciplinare della Fondazione – composta da Sara Dukic, desk officer del Servizio Solidarietà e Relazioni Internazionali, Nadia Schiappacassi, educatrice, Alice Restelli, neuropsicomotricista e Diana Biondi, psicologa (nella foto) – ha lavorato fianco a fianco nelle scorse settimane con i professionisti della struttura bosniaca, in una settimana intensa di formazione, osservazione e scambio di esperienze.
L’obiettivo è stato quello di consolidare le competenze nell’ambito dei disturbi dello spettro autistico (ASD), attraverso l’approfondimento di strategie educative e comunicative, la promozione della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), la gestione comportamentale e il supporto psicologico alle famiglie. Un percorso condiviso che mira a rendere sempre più efficace e umano l’accompagnamento dei bambini nella loro crescita quotidiana.


Nel corso della missione, gli operatori della Fondazione hanno inoltre incontrato a Mostar una delegazione della rete FOCSIV, in visita per un pellegrinaggio interreligioso. Un momento di dialogo e collaborazione che ha rafforzato i legami della Fondazione nel campo della cooperazione internazionale e dell’impegno per la pace.
La settimana si è conclusa con un gesto simbolico dal forte valore educativo: la donazione al Centro "Marija Naša Nada" di tre libri tattili e illustrati, realizzati dai terapisti e dagli educatori del Centro IRCCS "S. Maria Nascente" di Milano nell’ambito del progetto “In Biblio”.

Volumi pensati per favorire l’espressione e la comunicazione attraverso il tatto, il suono e l’immagine: un segno tangibile di continuità e vicinanza tra due realtà unite dalla stessa missione.
«La professionalità e la passione condivise da entrambe le équipe – sottolinea Sara Dukic – confermano la forza di un cammino che unisce competenze e valori, al servizio dei più fragili».
Un ringraziamento speciale va al direttore del Centro, Mario Karačić, e a tutto il team di "Marija Naša Nada", per l’accoglienza, la collaborazione e l’impegno nel promuovere una cultura dell’inclusione e del miglioramento continuo.
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