Al via gli appuntamenti dei prossimi quattro mesi. Si... (Leggi tutto)
Un incontro che ha toccato mente e cuore. È quello vissuto dagli studenti del corso di laurea in Terapia Occupazionale della Fondazione Don Gnocchi, che hanno avuto l’opportunità di ascoltare la testimonianza di Mariana Sheheen (nelle foto), terapista occupazionale proveniente da Betlemme, in Palestina. Il suo racconto – intenso, vibrante, autentico – ha aperto uno squarcio su una realtà segnata da fragilità sociali e profonde ferite, ma anche capace di generare resilienza e speranza. Mariana lavora in un centro che accoglie bambini abbandonati dai primi giorni di vita fino ai sei anni, piccoli che spesso hanno conosciuto troppo presto la deprivazione affettiva, la mancanza di cure e la solitudine.
Con delicatezza e passione, la giovane terapista ha raccontato come, attraverso la terapia occupazionale, sia possibile restituire fiducia e futuro: il gioco, la relazione, il contatto corporeo diventano strumenti per far sbocciare gesti semplici ma fondamentali, come sorridere, fidarsi, comunicare. Storie di rinascita che hanno commosso e ispirato gli studenti, ricordando a tutti che, anche nei luoghi più segnati dalla sofferenza, la cura può farsi atto di resistenza e di speranza.
«Sognare, in certi luoghi, è un atto di coraggio», ha detto Mariana, condividendo volti e voci di bambini che, grazie a un ambiente accogliente e a figure adulte stabili, hanno iniziato a crescere in dignità e amore. Le sue parole hanno offerto non solo una lezione professionale, ma soprattutto una testimonianza umana: prendersi cura significa costruire spazi in cui ciascuno possa sentirsi riconosciuto e amato.
Per gli studenti, l’incontro è stato un dono prezioso, capace di illuminare il senso profondo della professione che hanno scelto: farsi vicini alla fragilità, oltrepassare confini geografici e culturali, e continuare a credere nella forza trasformativa di piccoli gesti quotidiani.
Il coraggio di sognare, ha ricordato Mariana, appartiene a tutti: a chi cura, a chi cresce, a chi non si arrende. E anche alla Fondazione Don Gnocchi, chiamata ogni giorno a costruire luoghi in cui la speranza diventa vita.
Sono sette i corsi di laurea attivi presso l’Irccs “S. Maria Nascente” di Milano, gestiti dalla Fondazione Don Gnocchi in collaborazione con l’Università degli Studi.
Diventare operatori sanitari in Fondazione Don Gnocchi non significa solo frequentare un corso di laurea, ma immergersi fin da subito nella quotidianità di una struttura riabilitativa complessa, osservando da vicino le sfide nei reparti e nelle palestre, il lavoro di squadra di medici, infermieri, terapisti e apprendendo uno stile distintivo di approccio al paziente direttamente sul campo.
In poco meno di vent’anni, sono oltre 2500 gli studenti che si sono laureati nei corsi di laurea che hanno sede nelle strutture della Fondazione.
Formazione e pratica direttamente sul campo, competenze maturate in 70 anni di esperienza, una cultura in ambito riabilitativo che risale alle intuizioni e all’opera dello stesso don Gnocchi, riconosciuto come uno dei fondatori della moderna medicina riabilitativa, inserimento quasi immediato nel mondo del lavoro: questi i vantaggi del frequentare uno dei corsi di laurea in Don Gnocchi, per imparare ad operare “Accanto alla vita, sempre!”.
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