Pubblicato lo strumento che racconta un anno di attività... (Leggi tutto)
L’estate può essere una stagione particolarmente delicata per chi vive con una forma di demenza e per chi se ne prende cura. Le alte temperature, la disidratazione, i cambiamenti di abitudini e ambiente possono infatti aumentare i disagi comportamentali, la confusione e l’affaticamento, rendendo più faticoso il quotidiano. Per questo, il servizio di Rsa Aperta della Fondazione Don Gnocchi – che offre assistenza domiciliare personalizzata a persone con demenza e fragilità – ha predisposto un vademecum estivo rivolto a familiari e caregiver, ricco di consigli concreti per affrontare i mesi caldi in modo sicuro e sereno (CLICCA QUI PER SCARICARLO)
«Il nostro messaggio – spiegano medici e operatori – è che non si è soli. Anche d’estate siamo al fianco delle famiglie con un supporto continuativo. Piccoli accorgimenti, se ben applicati, possono fare una grande differenza nel benessere della persona assistita e nel vissuto di chi la accompagna».
1. Proteggere dalla calura
Evitare le uscite nelle ore più calde (12-17), mantenere l’ambiente domestico fresco con ventilatori o condizionatori (senza getti diretti), schermare finestre esposte al sole. Un clima troppo caldo può aumentare agitazione, apatia o disorientamento.
2. Idratazione continua e stimolata
Bere spesso, anche in assenza di sete: offrire piccoli sorsi d’acqua, tisane fresche o succhi naturali. Evitare bevande zuccherate, alcoliche o con caffeina. Attenzione ai segnali di disidratazione (urine scure, crampi, sonnolenza, confusione).
3. Abbigliamento adeguato
Vestire la persona con indumenti leggeri, di cotone e colori chiari. Se si esce, non dimenticare cappello, occhiali da sole e crema solare ad alta protezione: la pelle degli anziani è più fragile, e alcuni farmaci aumentano la fotosensibilità.
4. Alimentazione leggera e nutriente
Preferire pasti freschi e digeribili: frutta, verdura, cereali, yogurt e un po’ di gelato. Attenzione alla disfagia, se presente. Una dieta povera di vitamine può aggravare confusione e difficoltà cognitive.
5. Routine costante
Mantenere orari regolari, ritmi quotidiani prevedibili e un ambiente tranquillo aiuta a ridurre ansia e comportamenti problematici. I cambiamenti, specie in vacanza, vanno gestiti con gradualità.
6. Attività semplici ma significative
Proporre stimoli cognitivi leggeri, come guardare foto, ascoltare musica amata, sfogliare riviste con immagini. Anche attività pratiche come annaffiare piante o piegare panni possono dare senso di utilità, se proposte con tatto e rispetto.
7. Movimento sì, ma con giudizio
Favorire passeggiate o esercizi leggeri nelle ore fresche, valutando bene le condizioni fisiche. Camminare nella natura o in ambienti familiari può stimolare positivamente, ma sempre con le giuste precauzioni.
8. Vacanza? Meglio se familiare
Spostarsi in un luogo conosciuto, non troppo affollato, aiuta a non destabilizzare la persona. Mantenere le abitudini anche in vacanza (pasti, riposo, farmaci) è essenziale per evitare crisi di disorientamento.
9. Ascolto e supporto emotivo
Usare tono calmo, mostrare pazienza e incoraggiare sempre, anche in caso di errore. Se emerge agitazione, spostare l’attenzione su qualcosa di rassicurante. I ricordi, le storie, la musica sono strumenti preziosi.
10. Osservare e chiedere aiuto
Un improvviso peggioramento può indicare un malessere fisico (febbre, infezioni, stitichezza, effetti collaterali di farmaci). È importante non sottovalutare e rivolgersi al medico. In caso di emergenza, chiamare il 112.
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«Non c’è una formula magica* – concludono gli operatori – ma esistono tante piccole strategie, costruite sulla persona, che possono migliorare la qualità della vita. Noi ci siamo, anche d’estate, per sostenervi passo dopo passo».
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