Il presidente, don Vincenzo Barbante, ha partecipato in... (Leggi tutto)
Una giornata di festa e di gratitudine, ma anche di riflessione sul valore della cura e della speranza che da 75 anni animano l’opera della Fondazione Don Gnocchi a Torino. Si è svolta oggi, presso il Centro “Santa Maria ai Colli - Presidio Sanitario Ausiliatrice”, la cerimonia celebrativa del 75° anniversario di attività, alla presenza del presidente, del direttore generale e dei vertici della Fondazione, insieme alle autorità cittadine – tra cui la vicesindaca di Torino, Michela Favaro e il direttore generale dell’ASL Città di Torino Carlo Picco – e a numerosi operatori, volontari, ospiti e amici della “baracca”.


La celebrazione nella chiesa "Gran Madre di Dio" e - in alto - il momento istituzionale al Centro
La giornata si è aperta nella chiesa “Gran Madre di Dio” di Torino con la celebrazione eucaristica presieduta da don Paolo Fini, direttore dell’Ufficio pastorale della Salute dell’Arcidiocesi di Torino e concelebrata da don Vincenzo Barbante, presidente della Fondazione Don Gnocchi e don Mauro Santoro assistente spirituale al Centro "Vismara-Don Gnocchi" di Milano. Don Paolo, commentando il Vangelo dei dieci lebbrosi, ha ricordato come la missione della Fondazione, ieri come oggi, sia quella di «riabilitare non solo il corpo, ma restituire dignità e voglia di vivere agli ultimi e ai sofferenti, a partire dai mutilatini di allora alle persone fragili di oggi. Don Gnocchi – ha aggiunto – era immerso nella vita vera delle persone che incontrava, unendo servizio, scienza e spiritualità: quest’ultima serve per infondere speranza nella vita di chi è affidato alle nostre cure. Tenere viva la fiamma della relazione con gli altri, soprattutto con chi soffre, è il compito che da 75 anni portate avanti con passione e fedeltà».
Durante l’offertorio, i ragazzi del Servizio Civile e i volontari del Centro hanno portato all’altare alcuni simboli del quotidiano impegno di cura: il pane preparato dai pazienti del laboratorio di terapia occupazionale, la terra dell’orto-giardino, il giornalino interno della struttura e due quadretti realizzati dagli ospiti, segni concreti di partecipazione e comunità.
Nel momento istituzionale al Centro sui colli, moderato da Ylenia Sacco, responsabile della struttura, è stato proiettato un filmato sulla storia del Centro, accompagnato da un suggestivo slideshow fotografico. Nel suo intervento, Sacco ha ripercorso le tappe principali della presenza della Fondazione sul territorio torinese e ha letto alcune significative lettere di don Carlo, scritte in occasione di importanti avvenimenti nell’allora collegio, sottolineando come la missione degli inizi – restituire speranza e promuovere una vera inclusione – resti viva e attuale anche oggi.
Il presidente della Fondazione, don Barbante, ha ricordato l’importanza di custodire la memoria per costruire il futuro: «Settantacinque anni sono tanti – ha detto – e non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti. La memoria ci aiuta a comprendere il cammino fatto al servizio del bene, che oggi si traduce nel servire il bene comune. La nostra sfida è continuare a essere sempre più umani, insieme, in rete con le istituzioni civili ed ecclesiali che ci sostengono».
Il direttore generale Francesco Converti ha sottolineato come il percorso della Fondazione si fondi su innovazione, ricerca scientifica e tecnologia applicata alla clinica, per costruire percorsi di cura sempre più personalizzati e rispondenti ai bisogni emergenti: «Essere una rete significa condividere competenze, esperienze e valori – ha detto – continuando a testimoniare l’eccellenza della nostra riabilitazione e l’attenzione alla persona nella sua globalità».
Il direttore dell'Area Nord Antonio Troisi ha ribadito l’evoluzione e lo sviluppo della Fondazione nel tempo «la nostra presenza sul territorio torinese è segno di radicamento e di impegno costante: la crescita e il mantenimento nel tempo sono valori che coltiviamo con un’esperienza sempre rinnovata, capace di guardare al futuro senza dimenticare la memoria che ci ha portati fin qui».
La vicesindaca Michela Favaro ha espresso il ringraziamento dell’amministrazione comunale per la collaborazione e la presenza della Fondazione sul territorio, sottolineando come «le immagini storiche proiettate raccontino un percorso fatto di impegno, professionalità e dedizione al servizio delle persone più fragili».
Anche il direttore generale dell’ASL Città di Torino, Carlo Picco, ha evidenziato «l’importanza della collaborazione tra istituzioni pubbliche e realtà come la Fondazione Don Gnocchi, chiamate a rispondere insieme alle sfide di una popolazione sempre più anziana e segnata dalla cronicità».


Quattro immagini dell'inaugurazione del Centro nel 1950 con don Gnocchi e il capo dello Stato Luigi Einaudi
La cerimonia si è conclusa con un momento di riconoscenza verso tutti gli operatori, volontari e amici del Centro, in particolare verso gli alpini, da sempre vicini alle iniziative della Fondazione.
Un anniversario che non ha voluto celebrare al passato per rilanciare – con la stessa passione di don Carlo Gnocchi – la missione di “riabilitare la vita” come gesto di speranza e di umanità condivisa.
Ufficio Stampa Fondazione Don Gnocchi
Milano, tel. 02 39703245 – 335 8498258
ufficiostampa@dongnocchi.it