Il taglio del nastro alla presenza del presidente don... (Leggi tutto)
C’è un filo che continua a unire i ragazzi del progetto TuttInsiemeConNoi del Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano: si chiama gratitudine. Gratitudine per Alessandro Santagostini, l’operatore scomparso prematuramente poco più di un anno fa, che aveva concretamente creduto in loro, nella loro voglia di rendersi utili e nel loro desiderio di sentirsi parte viva della Fondazione Don Gnocchi. Nella palestra del Centro si è svolto nei giorni scorsi un momento semplice, ma carico di emozione: la posa di una targa in ricordo di Alessandro, apposta accanto alla porta del progetto che lui stesso aveva avviato.
Una bella immagine di Alessandro Santagostini e la targa che lo ricorda al Centro IRCCS di Milano
«Nel corso di quest’anno – raccontano i ragazzi – abbiamo iniziato a riflettere su come ricordare il nostro caro amico Alessandro. Abbiamo deciso di far mettere una targa fuori dal nostro ufficio per ricordarlo».
All’incontro, introdotto da Elena Morselli, oggi responsabile del Dipartimento Disabilità Adulti e Furio Gramatica, responsabile della Direzione Sviluppo Innovazione della Fondazione, erano presenti i familiari di Alessandro, insieme a tanti colleghi, amici e conoscenti: una settantina di persone riunite per dire grazie a chi ha saputo lasciare un segno profondo non solo con le parole, ma con l’esempio.
Dopo gli interventi, il momento più toccante: la scopertura della targa, affidata a Stefano, figlio di Alessandro. Un gesto semplice, accompagnato da un lungo applauso e da un’emozione condivisa. La famiglia ha ringraziato commossa i ragazzi del servizio, che oggi portano avanti quel progetto con lo stesso entusiasmo e la stessa dedizione che Alessandro aveva saputo accendere in loro.
Dall'alto, Beppe, Alex, Elena Morselli, Furio Gramatica, Guido e Michele, i numerosi intervenuti al ricordo di Alessandro Santagostini e il momento toccante della scopertura della targa da parte del figlio Stefano
Uno di loro, Gabriele, ha voluto condividere un pensiero che racchiude il senso più profondo di questa giornata:
«Ho il piacere di lavorare nel gruppo che Alessandro ha creato per permettere ad alcuni ragazzi di potersi rendere utili all’interno della Fondazione, facendo piccoli lavori come portare la posta o i referti nei reparti ospedalieri. Tutto questo è stato possibile grazie alla sua caparbietà e alla sua lungimiranza: aveva visto in noi l’ardente desiderio di dare una mano. Un merito particolare va ad Alex e alla direzione educativa che hanno deciso di far continuare questo gruppo in sua memoria e nel suo spirito».
Oggi, quella targa non è solo un ricordo: è un simbolo. Ricorda un amico, un collega, un educatore capace di credere nelle persone e di valorizzarle. E ricorda, come spesso accade in Fondazione Don Gnocchi, che la memoria diventa impegno e la gratitudine si trasforma in servizio.
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