Il riconoscimento alla direttrice scientifica della... (Leggi tutto)
«Il 5 per mille è una promessa fatta ai cittadini. E le promesse si mantengono». Così scrive il direttore di Vita, Stefano Arduini, nell’editoriale del numero che lancia la nuova campagna “5 per mille, ma per davvero” – promossa dalla stessa testata e da 59 importanti organizzazioni della società civile tra le quali anche la Fondazione Don Gnocchi - per chiedere al Governo l’eliminazione del tetto alla distribuzione dei fondi destinati al Terzo settore.
Nel 2023, oltre 18 milioni di cittadini hanno scelto di devolvere il proprio 5 per mille ad organizzazioni di volontariato o enti della ricerca scientifica o sanitaria o comunque realtà della società civile, destinando complessivamente 603,9 milioni di euro. Ben 79 milioni di euro però non sono stati erogati agli enti beneficiari a causa del tetto previsto dalla normativa. Questo limite riduce il potenziale impatto sociale delle scelte dei contribuenti, trasformando di fatto il 5 per mille in un effettivo 4,3 per mille.
Di qui la campagna «che non è contro qualcuno – spiega Arduini - ma, come scriviamo nell’appello (LEGGI QUI), mira a costruire un’alleanza responsabile per il bene comune fra le istituzioni, la politica, il Terzo settore e i singoli cittadini. Il Parlamento e il Governo hanno oggi l’opportunità di rafforzare questa alleanza, facendo una scelta semplice, giusta e condivisa. Liberiamo il 5 per mille dal tetto, facciamolo insieme».
Anche la Fondazione Don Gnocchi aderisce alla mobilitazione della società civile: un’iniziativa di trasparenza, responsabilità e giustizia, che coinvolge enti, organizzazioni, cittadini e testate giornalistiche. E lo fa con la forza dei numeri che testimoniano quanto questo strumento sia fondamentale per continuare a garantire risposte concrete ai più fragili.
Nel 2024, la Fondazione ha ricevuto 432.485,92 euro grazie alle 10.605 firme raccolte per il 5 per mille, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente. Un segno di fiducia importante da parte di chi, ogni anno, sceglie di sostenere le attività di assistenza, cura e ricerca in favore di persone con disabilità, patologie complesse e situazioni di fragilità, portate avanti nei 28 centri della Fondazione in 9 regioni italiane.
Un sostegno che si traduce, giorno dopo giorno, in servizi e progetti concreti. «Ogni firma è una storia di cura che continua – sottolinea don Vincenzo Barbante, presidente della Fondazione –. È un gesto semplice, ma fondamentale, che ci consente di offrire qualità e prossimità nella cura, investire nella formazione degli operatori e sviluppare progetti innovativi».
L’appello della Fondazione – al fianco delle tante realtà del Terzo settore – è che quella promessa fatta ai cittadini attraverso il 5 per mille venga rispettata fino in fondo: senza limiti, senza tagli, senza dispersioni. Perché la solidarietà, per essere “vera”, ha bisogno di essere sostenuta “per davvero”.
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