Presa in carico dalla Fondazione nel progetto di... (Leggi tutto)
«Sono una sessantina circa i nostri pazienti anziani che da casa stanno continuando a fare riabilitazione con i dispositivi che abbiamo loro fornito; anzi, in questo periodo ci stanno mettendo anche più impegno del solito e aspettano con ansia la nostra telefonata per il monitoraggio settimanale, fosse anche solo per scambiare due parole e non sentirsi soli».
Così Francesca Baglio, medico neurologo dell’IRCCS Don Gnocchi di Milano, racconta come sta proseguendo il trial “SIDERAB” (NCT04041193), di cui è responsabile scientifico, con il CADITeR, il Centro Avanzato di Diagnostica e Terapia Riabilitativa della Fondazione che ha l’obiettivo di introdurre e validare nuovi protocolli riabilitativi che si avvalgano delle conoscenze derivanti dalle più moderne applicazioni di neuroimaging.
SIDERAB (Sistema Integrato DomiciliarE di Riabilitazione Assistita orientato al Benessere) è un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Lombardia (POR-FESR 2014-2020 Asse I, Azione 1b.1.3) e avviato lo scorso anno, basato sullo svolgimento di attività riabilitative da svolgere comodamente a casa, ma sotto il costante monitoraggio degli operatori che misurano non solo il grado di aderenza al programma – cioè se l’assistito ha svolto il programma di esercizi e se lo ha svolto correttamente – ma anche alcuni parametri vitali, attraverso una piattaforma tecnologica che in un futuro potrebbe essere implementata sui nostri normali dispositivi di comunicazione, smartphone o tablet.
A oggi, il sistema è utilizzato con programmi di riabilitazione personalizzati (nelle immagini alcuni esempi degli esercizi da eseguire) da pazienti cronici e fragili cardiologici, respiratori (affetti da Broncopneumopatie Ostruttive – BPCO) e affetti da malattia di Parkinson che sono seguiti da équipe riabilitative afferenti ai reparti di Cardiologia Riabilitativa, Pneumologia Riabilitativa e Centro Parkinson dell’IRCCS milanese. Le attività sono state realizzate grazie al contributo di diversi partner industriali (Telbios s.r.l. Amiko s.r.l. Grifo Multimedia s.r.l. Tenacta Group s.p.a.) e di ricerca (Fondazione Don Carlo Gnocchi – Onlus; Politecnico di Milano; Università Carlo Cattaneo – Liuc; Università degli Studi Milano – Bicocca) e al coinvolgimento di una estesa rete territoriale di stakeholder e pubbliche amministrazioni.
I pazienti infatti, quasi tutti over 70 sono sparsi un po’ per tutta la Lombardia, dalla Valtellina a Mantova e la misura dell’efficacia della riabilitazione si avvale, oltre che di indicatori clinici e di benessere, anche di tecniche di neuroimaging avanzate che permettono di valutare l’efficacia del trattamento riabilitativo nella Malattia di Parkinson anche in termini di plasticità neuronale.
«Spesso a casa da soli, seguiti dagli operatori che in questi giorni sono pure loro a casa, i nostri pazienti seguono un percorso riabilitativo individualizzato che prevede esercizi di potenziamento cardio-polmonare ed esercizi specifici di potenziamento muscolare. Per i pazienti di Parkinson è invece previsto un programma di “dance-therapy” per un allenamento più mirato dal punto di vista motorio – spiega la dottoressa Baglio -. Un tablet dotato di sensori integrati mostra loro gli esercizi da fare, registra il livello di aderenza al programma, mentre dai sensori ci arrivano ulteriori informazioni come la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e altri parametri».
In relazione all'emergenza da Coronavirus, questo tipo di applicazione - già ora utilizzata con pazienti affetti da gravi patologie respiratorie - potrebbe essere estesa a quei pazienti dimessi dagli ospedali e che potrebbero proseguire le cure a casa, in totale sicurezza per gli operatori; i supporti tecnologici già ci sono e il monitoraggio continuo e in remoto del paziente, consentirebbe, in caso di emergenza, di intervenire in tempo reale.
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