L'inaugurazione il prossimo 8 maggio. Integra tecnologie ... (Leggi tutto)
Presiedendo nel santuario milanese di via Capecelatro la celebrazione eucaristica nella festa liturgica del beato don Carlo Gnocchi, a 9 anni dalla sua beatificazione, il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente emerito del Pontificio Consiglio per i testi legislativi, ha ringraziato la Fondazione Don Gnocchi e ricordato la figura di don Carlo.
La Messa è stata concelebrata da una quindicina di sacerdoti, fra cui presidente della Fondazione Don Gnocchi, don Vincenzo Barbante, il presidente onorario monsignor Angelo Bazzari e il rettore del santuario, don Maurizio Rivolta, con un ricordo particolare per Giovanni Battista Montini, da poco proclamato santo, per l’amicizia e la fraterna attenzione che ha sempre avuto per don Carlo Gnocchi.
Nell’occasione, in un santuario gremito di fedeli, si sono riuniti, insieme ai vertici della Fondazione, direttori, responsabili, operatori, ospiti e loro familiari, provenienti dai Centri italiani della "Don Gnocchi". Non sono mancati alcuni degli orfani, mutilatini, mulattini e poliomielitici accolti negli anni nei collegi della Fondazione, molti di loro oggi riuniti nell’Associazione Ex Allievi.
E con loro, i concittadini di San Colombano al Lambro, paese natale e gli amici di Montesiro di Besana Brianza, dove don Carlo celebrò la Prima Messa e trascorse gli anni giovanili; i rappresentanti dell’Istituto “Gonzaga” di Milano, dove don Gnocchi fu apprezzato direttore spirituale; gli alpini, con i loro labari inondati di medaglie al valore, con i quali il cappellano volontario don Carlo visse la drammatica esperienza della ritirata di Russia; i rappresentanti di associazioni di disabili, di gruppi di volontariato, di scuole intitolate negli anni a don Gnocchi, attive in ogni parte d’Italia; i familiari e i concittadini di Sperandio Aldeni, l’artigiano elettricista di Villa d’Adda protagonista del miracolo attribuito a don Gnocchi che ha di fatto sancito la sua beatificazione; e i membri dell’Aido, in ricordo del gesto profetico del trapianto delle cornee, con Silvio Colagrande, che da quasi sessant’anni vede con gli occhi di don Carlo.
Nella sua omelia, anche il cardinale Coccopalmerio ha ricordato le figure di San Paolo VI e di monsignor Giovanni Barbareschi (esecutore testamentario di don Gnocchi, scomparso poche settimane fa), a lui molto care, che gli hanno permesso di conoscere più da vicino la straordinaria personalità del beato don Gnocchi. Riflettendo sulle letture della Messa, il cardinale ha ricordato come innanzitutto Dio ci chieda di amare: «Ma è la lettera di San Paolo che mi intriga particolarmente in questa straordinaria giornata - ha aggiunto - là dove ci ricorda che “anche noi che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente, aspettando la redenzione del nostro corpo”. Visitando questa mattina il Centro “S. Maria Nascente” e incontrando alcuni degenti mi è parso di cogliere questa interpretazione profonda della mission oggi dell’opera di don Gnocchi: è l’impegno che tutti voi dedicate alla restaurazione dei più fragili, anticipando quel riscatto del nostro corpo che Dio ci darà in Paradiso».
Sono esattamente nove anni che don Carlo è beato e, nel giorno della sua memoria liturgica - come avvenne il 25 ottobre del 2009 - Milano è stata illuminata da un sole caldo, quasi a ricordare l’abbraccio affettuoso dell’apostolo del dolore innocente, del “soldato della bontà”, come lo definì il nuovo santo Giovanni Battista Montini.
Le spoglie di don Carlo Gnocchi sono oggi custodite nella chiesa sorta a fianco del Centro IRCCS “S. Maria Nascente”, eretta dall’allora arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, a santuario diocesano. Il santuario e l’attiguo museo della memoria sono meta di migliaia di fedeli, provenienti dall’Italia e dal mondo e sono aperti tutti i giorni, dalle ore 9 alle 18.
CLICCA QUI PER LA VISITA VIRTUALE AL SANTUARIO E MUSEO DI DON GNOCCHI.
Ufficio Stampa Fondazione Don Gnocchi
Milano, tel. 02 39703245 – 335 8498258
ufficiostampa@dongnocchi.it