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Il 23 e 24 ottobre scorsi si è svolta nella splendida cornice del Palacio de Najas a Quito, capitale dell’Ecuador, la “1ª Fiera internazionale della cooperazione: scoperte e prospettive” promossa dal locale ministero degli Affari Esteri e della Mobilità Umana. La Fondazione Don Gnocchi, presente in Ecuador dal 2004, ha partecipato all’evento con una delegazione composta da Irene Romualdi, coordinatrice locale della Fondazione, e da Antonella Battiato, responsabile Servizio Solidarietà Internazionale ONG, che in quei giorni era in missione di monitoraggio in loco (nella foto).
L'incontro ha voluto promuovere uno spazio per il dialogo in grado di consentire uno scambio di esperienze e l'analisi di nuove sfide, al fine di raggiungere una gestione articolata della cooperazione internazionale non rimborsabile.
Il Ministro degli Esteri ecuadoriano, José Valencia (nella foto), ha inaugurato l’evento che ha riunito molti degli attori impegnati nel Paese sudamericano in attività di solidarietà e cooperazione internazionale; tra i 17 stand espositivi della “Fiera” c’era anche quello delle ONG italiane, dove la Fondazione Don Gnocchi era al fianco di OVCI, partner nei progetti in corso nella provincia di Esmeraldas nel nord del Paese, accanto agli stand dell’ONU, dell’Unione Europea, dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo), FIEDS (Fondo Italo-Ecuaotoriano per lo Sviluppo Sostenibile), GIZ (la cooperazione tecnica tedesca), AECID (Agenzia spagnola per la cooperazione internazionale per lo sviluppo), KOICA (Agenzia di cooperazione internazionale della Corea) e JICA (Agenzia di cooperazione internazionale del Giappone).
Tra gli interventi di approfondimento, si sono segnalati il discorso dell’ambasciatrice dell’Unione Europea in Ecuador, Marianne Van Steen, su prospettive, tendenze e sfide di cooperazione dell’UE con l’Ecuador, la presentazione del report 2017 della Secreteria General iberoaméricana (SEGIB) sulla cooperazione sud-sud, le riflessioni sul futuro della cooperazione internazionale nei paesi a reddito medio dell’America Latina e la promozione della cooperazione sud-sud da parte della cooperazione giapponese.
In conclusione, l’importanza di fare rete sul campo per non disperdere energie e risorse è un’esigenza che viene avvertita sempre più distintamente anche nei Paesi “beneficiari” nel Sud del mondo tra gli stessi attori locali e non più, o non solo, tra le ONG straniere attive sul territorio: un obiettivo da sempre perseguito dalla Fondazione Don Gnocchi, non solo in Ecuador ma in tutti i suoi progetti di cooperazione all’estero, lavorando costantemente con partner locali e favorendo una loro proficua interazione.
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