Festa nei giorni scorsi all’Istituto “Palazzolo-Don Gnocchi” di Milano. La signora Iole Barosi (nella foto), ospite della struttura, ha infatti compiuto 110 anni. Un traguardo straordinario, di quelli che raggiungono solo poche decine di persone. Basti pensare che le attuali classifiche degli ultracentenari la indicano come la seconda persona più anziana e longeva dell’intera Lombardia ed è al 22esimo posto tra le persone più anziane d’Italia.

La signora Iole con alcuni operatori della RSA dell'Istituto "Palazzolo-Don Gnocchi" di Milano

La signora Iole ha spento 110 candeline dopo una vita dedicata al lavoro e alla famiglia, ancora oggi costituita da una sorella più giovane e da un figlio, con nipoti e pronipoti.
Nata a Piubega (Mantova) nell’aprile del 1914 - alla vigilia della prima guerra mondiale -, è stata fino ad oggi testimone di un incredibile succedersi di eventi e di epoche fino ai giorni nostri, conservando un discreto grado di lucidità e vivacità sorprendente per la sua età. La madre non si era mai sposata e aveva avuto cinque figli. Tra essi, oltre a Iole, c’è in vita una sorella venuta alla luce nel 1936, che vive a Mantova. La signora Iole, invece, nel lontano 1934 aveva seguito la famiglia trasferitasi a Milano e lì ha sempre vissuto con il marito, dedicandosi alla cura della famiglia e in particolare del figlio, oggi quasi novantenne, che tuttora la segue e la va a trovare nella struttura.

Gli auguri all'ultracentenaria da parte del direttore dell'Istituto "Palazzolo-Don Gnocchi" Antonio Trosi

Dopo una vita nel capoluogo lombardo, la signora è entrata diversi anni fa nella RSA dell’Istituto “Palazzolo-Don Gnocchi” (nel reparto oggi coordinato dalla dottoressa Teresa Ricciardi e dalla caposala Marica Comensoli), dove è sempre stata amata e coccolata. Dal compimento dei cento anni di vita, è sempre stata festeggiata dalla direzione, dai medici, dagli operatori, dai familiari e dagli altri ospiti.
A lei, per questo importante traguardo dei 110 anni, sono andati più forti che mai gli auguri dell’intera Fondazione Don Gnocchi.