“Disabilità in Bolivia: quali strategie di inclusione?”: questo il tema dell'incontro on line promosso nei giorni scorsi dalla Fondazione Don Gnocchi in partnership con CBM Italia e VIS. L'evento ha permesso di ripercorrere i tre anni del progetto - co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) - “Strategie di inclusione nei servizi socio-sanitari e scolastici – Modelli operativi per accompagnare il bambino con disabilità in Bolivia (SI-AD)” che nel prossimo settembre giungerà a conclusione dopo aver pienamente raggiunto i risultati attesi.

Contestualmente all’evento, è stato presentato in anteprima anche un cortometraggio: il video (vedi qui sotto), prodotto dalla Fondazione e montato da Salvatore Scaduto con immagini raccolte sul campo, offre uno spaccato intenso sui protagonisti del progetto: beneficiari e operatori locali. Un racconto per immagini e suggestioni, che restituisce in modo puntuale il senso complessivo della progettualità e che fornito un cappello emotivamente forte all’evento.

L’introduzione ai lavori è stata affidata a Giampiero Griffo, presidente della Rete Italiana Disabilità e Sviluppo (RIDS), che ha evidenziato il cambio di paradigma rappresentato dall’approvazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (CDPD) e ha messo in luce quanto la partecipazione delle stesse persone con disabilità in qualità di soggetti protagonisti porti, in definitiva, a un progresso della società intera e rappresenti a lungo termine un beneficio per tutti i cittadini.
Su queste basi ha preso poi spunto Roberto Zambonardi, capo-progetto della Fondazione, per illustrare da un punto di vista sociale, sanitario e normativo le condizioni delle persone con disabilità in Bolivia e in particolare nel distretto di Cochabamba, località di progetto, evidenziando quali fossero i bisogni a cui si è voluto rispondere e le aree tematiche in cui si è agito.

La restituzione in dettaglio delle azioni specifiche e dei risultati conseguiti è stata affidata alle voci di operatori locali e beneficiari, in collegamento dalla Bolivia e attraverso contributi filmati. Denominatore comune di tutte le presentazioni è stato l’accento sulla ricchezza di un partenariato che ha saputo mettere in campo, tra Italia e Bolivia, know-how e competenze diverse ma perfettamente complementari: interventi domiciliari e screening diagnostici, formazione agli operatori socio-sanitari, adeguamenti infrastrutturali e attività di sensibilizzazione in ambito scolastico, azioni di advocacy verso le istituzioni e di empowerment delle organizzazioni di persone con disabilità. Con una particolare attenzione riservata alla sostenibilità futura delle azioni intraprese e dei soggetti coinvolti, dal momento che la natura trasversale e multidisciplinare del progetto ne permetterebbero la replicabilità anche in altri contesti.