Venerdì 23 febbraio, dalle ore 8.30 alle 18, si terrà nell’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia a Milano (piazza città di Lombardia, 1), la seconda convention delle Cardiologie riabilitative lombarde, sul tema “Prevenzione e riabilitazione cardiovascolare oggi in regione Lombardia”.

La convention vedrà, tra gli altri, la partecipazione in veste di relatrici di due rappresentanti della Fondazione Don Gnocchi: il direttore scientifico Maria Cristina Messa, nella foto sotto, (sul tema “La ricerca collaborativa nel mondo della Cardiologia Riabilitativa e Preventiva”) e la responsabile cardiologia riabilitativa IRCCS Fondazione Don Gnocchi Milano, Nuccia Morici (sul tema “Patient journey del paziente con scompenso cardiaco: quale rete per evitare un circolo vizioso e oneroso a favore di qualità di vita e riduzione di ospedalizzazioni?”).

Le malattie cardiovascolari - si sottolinea nel programma di presentazione della giornata - rappresentano tuttora la principale causa di morbilità, mortalità e disabilità a livello di popolazione, con profonde conseguenze in termini di riduzione della qualità di vita dei soggetti affetti e di impatto economico sui sistemi sanitari. Nonostante il miglioramento dei trattamenti in fase acuta, persistono importanti criticità riguardanti la transizione ospedale-territorio e la gestione della fase cronica. Un intervento strutturato cardiologico preventivo e riabilitativo si è dimostrato in grado di promuovere la stabilizzazione clinica, migliorare la prognosi a distanza, incrementare la capacità funzionale, la qualità di vita e la ripresa di funzione e partecipazione sociale nei pazienti che accedono ad esso. Tale intervento viene erogato nel sistema lombardo da circa 50 centri con dotazione sia del setting degenziale sia del setting ambulatoriale e, in alcuni contesti, anche di quello della teleriabilitazione. Limitandosi all’ambito degenziale, nel 2021 i centri lombardi di Cardiologia Riabilitativa hanno prodotto circa 10.000 ricoveri, per un totale complessivo di circa 190.000 giornate di degenza.