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Era da tempo che la Fondazione Don Gnocchi seguiva con attenzione e interesse l’evolversi della situazione in Myanmar (ex-Birmania), il Paese asiatico che in anni recenti ha faticosamente intrapreso un percorso di transizione democratica dopo decenni di feroce dittatura militare.
Nell’arco del 2018, la fase di studio e approfondimento si è intensificata, così come sono stati stabiliti i primi contatti con vari attori locali – istituzionali e della società civile – attivi nella presa in carico della disabilità. La fase preliminare si è quindi conclusa con lo svolgimento, nello scorso novembre, di una missione di fattibilità da parte di personale del Servizio di Solidarietà Internazionale ONG della Fondazione Don Gnocchi.
La missione ha permesso di constatare sul campo che il Paese è effettivamente in una fase di impetuosa crescita economica, ma anche che permangono vaste sacche di povertà e arretratezza. Ad esempio, in campo sanitario, dove i bisogni delle persone in condizione di vulnerabilità restano ancora enormi: basti pensare che a oggi almeno il 40 per cento delle strutture sanitarie e ospedaliere birmane non sono funzionanti. Ed è inoltre palpabile la necessità di adeguata formazione professionale, in particolare per quanto riguarda gli operatori medici e socio-sanitari che si occupano di cura, assistenza e riabilitazione delle persone con disabilità.
L’esito positivo della fattibilità e le successive valutazioni strategiche hanno quindi portato all’avvio di una nuova progettualità della Fondazione Don Gnocchi in Myanmar, che si è infine concretizzata in una missione operativa sul campo, che si è svolta nella prima metà di luglio. La delegazione della Fondazione era composta da Antonella Battiato, responsabile del Servizio di Solidarietà Internazionale ONG, dalla professoressa Anna Mazzucchi, neurologa e direttrice del Dipartimento per la cura e la riabilitazione delle Gravi Cerebrolesioni Acquisite e da Gianluigi Sacella, coordinatore dei fisioterapisti del Centro “Spalenza-Don Gnocchi” di Rovato (Bs).
La Fondazione ha iniziato a operare sul campo in collaborazione con New Humanity, ONG locale attiva in Myanmar fin dal 2002 in ambito socio-sanitario ed educativo, con progetti in favore di persone con disabilità in varie località del paese, tra cui Yangon e Taunggyi. New Humanity opera attraverso personale medico, riabilitativo e socio-educativo e la fornitura di materiali igienici, medici e didattici, sia in centri di cura e accoglienza per persone con disabilità, sia direttamente in alcune zone rurali tramite un programma di riabilitazione su base comunitaria. In questa fase, la Don Gnocchi ha iniziato a sostenere e implementare con il proprio know-how le attività già in essere.
I primi risultati concreti di questa missione sono stati molto promettenti: in primo luogo il consolidamento del lavoro di rete già avviato negli ultimi mesi con vari attori locali istituzionali, accademici, sanitari e della società civile, ha avuto importanti riflessi sulla folta partecipazione ai workshop seminariali – tenuti dalla professoressa Mazzucchi (nelle foto) - sulle tematiche della disabilità e della riabilitazione, volti alla gestione diretta dei pazienti, all’organizzazione dei servizi e alla formazione degli operatori locali.
Articolati in più giorni, i seminari si sono svolti a Yangon e Taunggyi e hanno visto l’attenta partecipazione di numerosi professionisti medici – neurologi, fisiatri, pediatri – terapisti della riabilitazione ed educatori delle locali strutture sanitarie e riabilitative, statali e non. Inoltre, a seguito degli approfondimenti teorici su vari temi – tra gli altri, i servizi per persone con lesioni del sistema nervoso, gli interventi riabilitativi per pazienti neurologici sia in ambito ospedaliero sia su base comunitaria - ci sono stati momenti esclusivamente dedicati ai “case study” direttamente in strutture quali il Disabled Care Center di Yangon e l’Holy Infant Center di Taunggyi in cui Fondazione opererà a fianco di New Humanity. Da sottolineare, infine, che le giornate seminariali a Taunggyi sono state aperte dalla rappresentante locale del Dipartimento del Social Welfare birmano. I momenti formativi non si sono esauriti con i seminari ma sono proseguiti nella modalità “on the job” e in affiancamento allo staff locale di New Humanity durante le visite domiciliari da parte di personale medico e riabilitativo della Fondazione.
Nel corso della missione, poi, la delegazione “Don Gnocchi” ha partecipato direttamente alla selezione di una fisioterapista locale, che sarà sponsorizzata da Fondazione e che da settembre 2019 verrà impiegata full-time presso l’Holy Infant Center di Taunggyi e nel programma di riabilitazione su base comunitaria con il compito di effettuare le terapie e le visite, di formare gli operatori comunitari e in generale di monitorare il buon andamento del progetto. Un importante passo in avanti, dal momento che finora i progetti disponevano di un terapista professionista solo pochi giorni al mese.
La missione è stata infine determinante anche per definire con maggior precisione le linee progettuali di medio-lungo termine, elaborate in accordo con il partner New Humanity Myanmar e le istituzioni locali. Il prossimo contributo di Fondazione sarà infatti l’invio, entro la fine del 2019, di un tecnico espatriato specializzato che svolgerà in loco formazione al personale locale del DCC di Yangon e dell’Holy Infant Center di Taunggyi sull’utilizzo degli ausili. Fondazione Don Gnocchi ha quindi posto le prime, fondamentali basi perché nuovi approcci alla disabilità si diffondano nel tempo anche in Myanmar.
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