AMBULATORIO DON GNOCCHI

La Storia

LA STORIA

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IERI. La presenza della Fondazione a Colle Val d’Elsa risale al 1985, quando, a seguito di un lascito della contessa Wilma Cerrano, fu aperto il Centro “S. Maria delle Grazie”.
Nel 2010, le attività vennero trasferite in una nuova struttura, nel centro cittadino; l’inaugurazione si tenne il 19 gennaio con la posa della statua bronzea di don Gnocchi.

COLLE IERI OGGI

OGGI. Il nuovo presidio, dotato dei migliori standard previsti dalla normativa vigente, è curato nei minimi dettagli strutturali e tecnologici ed eroga prestazioni di recupero e riabilitazione funzionale in forma ambulatoriale individuale e di gruppo, rivolti a patologie di natura ortopedica e neurologica in fase post acuta. Particolare importanza hanno i trattamenti destinati a curare gli affetti da patologie del rachide in età evolutiva (scoliosi e cifosi).


LA CHIESETTA DI "SANTA MARIA DELLE NEVI"

Nello stesso lascito del 1985 che ha dato origine alla struttura ambulatoriale, era compresa anche una piccola cappella situata in località Fabbriciano, sempre nel Comune di Colle val d’Elsa, dedicata a S. Maria delle Nevi e che è stata oggetto di un importante intervento di restauro, grazie a un progetto finanziato tramite “Avviso pubblico per la presentazione di proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale - da finanziare nell’ambito del PNRR (M1.C3 – Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale” - Investimento 2.2), approvato con D. L. n.23122 del 22/11/2022, finanziato dall’Unione europea - NextGenerationEU e gestito dal ministero della Cultura; Soggetto Attuatore Regione Toscana”. CODICE CUP: D47B22000320006 per un importo di euro 143.544,51.(per dettagli cliccare qui)

La chiesetta è un piccolo gioiello rinascimentale del ‘500 attribuita ad Antonio da Sangallo, che tra l’altro lavorò alle opere di difesa di Firenze e Livorno e alle fortificazioni di Castel Sant'Angelo a Roma. Sconosciuto invece il committente; si sa che nel corso del XVIII secolo la chiesetta fu adibita a cappellania, cioè vi venivano officiate le funzioni religiose, mentre dal catasto leopoldino (1824) la proprietà della chiesetta risulta della famiglia dei Sabolini. A seguito di ulteriori passaggi di proprietà, la cappella passò alla famiglia Cerrano e infine alla Fondazione Don Gnocchi.

chiesina colle pagina del centro

Elemento caratterizzante dell’edificio è il pronao esterno con colonne ioniche. È inoltre presente, sul retro, un campanile a vela che probabilmente risale alla costruzione originaria, anche se sono visibili dei rimaneggiamenti. All’interno, sopra l’altare, si trova un affresco, raffigurante una Madonna col bambino, della seconda metà del ‘500, del pittore Gian Maria Tolosani. Gli interventi di restauro più rilevanti, che hanno ottenuto parere favorevole della Soprintendenza, riguardano principalmente il consolidamento strutturale dell’edificio. In particolare, si è intervenuti per contrastare l’umidità, con la creazione di un sistema di drenaggio delle acque piovane e la riattivazione di un antico sistema di canalizzazione per l’areazione per garantire lo smaltimento dell’umidità del terreno. La pavimentazione è stata smontata, ripulita e rimontata. È stata poi rafforzata la copertura con travi in acciaio e travetti di legno e consolidato il pronao; gli intonaci esterni sono stati rifatti applicando una tinteggiatura della colorazione indicata dalla Soprintendenza. Il pronao ed il campanile hanno una colorazione chiara che si distacca dalla colorazione più calda del corpo principale. È stato inoltre restaurato il portoncino d’ingresso, messo in sicurezza il campanile e restaurati gli elementi esterni in pietra.

I lavori sono terminati nel mese di dicembre del 2024 e ad oggi la chiesetta è riaperta alle visite previa prenotazione: il venerdì dalle ore 15 alle 17 - telefono: 055 73.93.702.